OTTO Lamp

OTTO Lamp è una lampada modulare da parete in grado di costruire la luce nello spazio. I tre cardini che sanciscono l’identità del progetto sono l’autoportanza, la modularità e la conduzione a bassa tensione, e vengono tutti e tre risolti da un incastro elementare, tale da divenire il centro focale del progetto.

  • Studenti: Filippo Magini, Vittorio Marini
  • Tesi: di I livello in Design
  • Anno Accademico: 2022 / 2023
  • Relatore: Biagio Cisotti
  • Correlatori: Chiara Caramelli, Franco Raggi
  • Collaborazione: Martinelli Luce SpA

OTTO lamp è un progetto che prende vita all’interno dell’ambito accademico ISIA durante i corsi di “Industrial Design” e “Ingegnerizzazione”, guidati rispettivamente dai professori Biagio Cisotti e Chiara Caramelli. Il progetto vede la sua genesi a seguito di un impulso fornito dall’azienda Martinelli Luce S.p.A. con la partecipazione di Emiliana Martinelli, designer e titolare dell’azienda.

Dal brief di progetto di Martinelli Luce, è emerso il desiderio di progettare un oggetto illuminante capace di rispondere a una funzione specifica e ad un bisogno concreto: portare la luce nello spazio con semplicità e versatilità, semplicemente partendo da un punto.

Nasce così l’idea di OTTO: una lampada capace di generare la luce attraverso l’unione di una serie di moduli che, incastrati tra loro, sono in grado formare un percorso adattabile a qualsiasi spazio e situazione; una lampada a parete modulare che, partendo da un singolo punto sulla parete, si allontana grazie all’autoportanza dei moduli.

I tre cardini che sanciscono l’identità del progetto sono infatti l’autoportanza, la modularità e la conduzione a bassa tensione, e vengono tutti e tre risolti da un incastro elementare, tale da divenire il centro focale del progetto.

L’iter progettuale è connotato da un’ampia fase di ricerca e sviluppo dei prototipi. Sono state realizzate molteplici versioni, a partire dai moduli in EVA, fino ad arrivare a quelli in alluminio con diffusore integrato, che hanno visto a più riprese modifiche di tipo morfologico, dell’ingegnerizzazione e non per ultimo della componente estetica.

È stata creata, inoltre, quella che potrebbe essere la famiglia di OTTO, arricchendo la collezione con una tipologia da terra e con una tipologia da scrivania.