ISIA FIRENZE: NON DISINVESTIRE SUL FUTURO

Pubblicato: 20 Gennaio 2014

L’ISIA di Firenze depreca la mortificante condizione in cui versa attualmente la tradizione di ricerca nell’ambito del design e della formazione al progetto che essa interpreta da quarant’anni.
L’approccio didattico dell’ISIA è fortemente orientato al “sapere, saper fare e saper progettare“, un efficace connubio tra teoria e pratica che ha dimostrato negli anni la propria efficacia.
 
L’attività dell’ISIA e la sua filosofia didattica sono particolarmente attuali in un momento in cui è richiesta la capacità di coordinare la creatività con le esigenze del mercato e una progettualità eticamente responsabile. La stessa UE ha individuato il settore artistico/creativo, ed in particolare il design, come chiave per la crescita economica e culturale per il settennato di programmazione 2014/20.
 
L’ISIA lavora su un numero programmato di studenti: circa 200 l’anno, arruolati attraverso un severo test di ammissione. Una dimensione che permette agli studenti di sviluppare un continuo scambio di competenze e saperi tra di loro e con i docenti.
L’insegnamento all’ISIA è basato su metodi sperimentali e di ricerca orientati all’esperienza pratica e alla produzione in connessione con le aziende, i centri di ricerca e gli enti; tutto ciò privilegiando gli interventi legati alle problematiche sociali e ambientali. I risultati ottenuti da ISIA sono testimoniati negli anni dai progetti di tesi, dai premi, dalle segnalazioni e dai riconoscimenti ottenuti.
 
I docenti, in massima parte professionisti, sono tutti a contratto (annuale) e rappresentano un nucleo organico di fatto, ma non di diritto. Questa circostanza condiziona pesantemente il bilancio: un taglio alle spese di funzionamento per l’ISIA rappresenta una forte limitazione alla possibilità di retribuire i docenti e quindi di tenere corsi, violando il principio costituzionale del diritto allo studio. Ne consegue che vengano meno anche tutte le attività integrative: conferenze, workshop, laboratori, strumenti fondamentali per qualsiasi realtà che si occupa di design.
 
L’ISIA di Firenze sta affrontando inoltre un passaggio critico: la questione della sede. L’istituto dovrà lasciare la collocazione attuale entro il prossimo luglio 2014 e tutte le strade percorribili per ottenere una nuova sede hanno costi rilevanti che ovviamente non sono affrontabili senza un intervento da parte del Ministero. Se la questione non si risolve le attività dovranno essere interrotte.
 
Ci si chiede se valga la pena – pur in un’ottica di contenimento della spesa – penalizzare le poche istituzioni che promuovono fattivamente innovazione e creatività.
L’ISIA crede fortemente che il sistema Paese abbia tutto da guadagnare da un approccio concreto all’innovazione che, si pensi al modello di Adriano Olivetti, ha fatto conoscere e apprezzare l’Italia nel mondo.
 
L’ISIA auspica un intervento istituzionale che le permetta di continuare ad operare nell’ambito della formazione e della ricerca, da protagonista del contemporaneo proiettato nel futuro.