Rendering ambientazione sui tetti condominiali del progetto "Hortown"

Hortown – An open source food opportunity

Di Lorenzo Vitagliano
#Triennio
#Tesi
#DesignDelProdotto

Sistema di serre modulari open source per la produzione di frutta e verdura fuori suolo collocabile sulla sommità di complessi residenziali urbani

  • Studente: Lorenzo Vitagliano
  • Tesi: di I livello in Design
  • Anno Accademico: 2018 / 2019
  • Relatore: Simone Paternich
  • Correlatrice esterna: Stefania Quaini
  • Collaborazione: FEEM, Fondazione Eni Enrico Mattei

Hortown è nato all’interno di FOOD SENSE – Il design a supporto della città sostenibile, un progetto di ricerca di ISIA Firenze che ha visto la collaborazione di FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei) con il programma Food Impacts Initiative

Rendering con persona del progetto "Hortown"

L’orto non è natura selvaggia, l’orto è umano. Si tratta di una forma di natura controllata, delimitata da elementi artificiali. L’orto è uno strumento dell’uomo e per l’uomo, è una delle prime forme di sostentamento autonomo, una forma di autoproduzione indipendente che potrebbe essere riutilizzata come nuova piattaforma comunitaria collaborativa.
Per istituire una comunità collaborativa ci vuole un luogo in cui svolgere le attività. Esso può essere virtuale, come nelle comunità d’interesse, ma anche e soprattutto fisico, come nelle comunità di scopo.

Hortown ha previsto un’unità serra per la coltivazione idroponica con dimensioni adeguate per colonizzare spazi urbani privi di terreno, come i terrazzi condominiali. L’unità è modulare in modo da dare vita ad aggregati dimensionati in funzione della superficie disponibile e della capacità produttiva necessaria. Dalla cultura delle comunità virtuali e dalla filosofia open source Hortown ha fatto propri alcuni principi che ne hanno caratterizzato il processo di progettazione.

L’unità serra del progetto Hortown si presenta come una struttura autonoma costituita da un involucro esterno composto da elementi strutturali rigidi ricavati da pannelli multistrato in legno e da tamponamenti trasparenti, alla base una vasca per la raccolta e il deposito dell’acqua e all’interno un’unità crescita capace di accogliere 84 corpi pianta. Il rilevamento di tutti i parametri avviene attraverso sensori (temperatura, umidità, acidità ecc.) coordinati da un controllore posto alla base dell’unità crescita che gestisce gli attuatori (infusore di nutrienti e nebulizzatori) e trasmette i dati wireless per poter avere da remoto un quadro delle condizioni della serra.