Anni 2000
Design e impegno sociale
Il progetto come esercizio critico
Gli accelerati processi di globalizzazione che caratterizzano l’avvio del nuovo secolo, favoriscono la crescita economica di diversi paesi segnati da una secolare povertà, ma al tempo stesso generano nuovi squilibri sociali e producono un ulteriore degrado delle risorse naturali del pianeta. Sebbene consapevole dei propri limiti – dati dall’essere una piccola struttura formativa sebbene di elevata specializzazione – l’ISIA, sempre diretta da Giuseppe Furlanis ha orientato ancor più che in passato, la propria attività di ricerca e di design, verso un modello di sviluppo capace di coniugare la crescita economica e condizioni di equilibrio sociale e ambientale.
Anche con l’obiettivo di sperimentare un diverso modello didattico, è stato istituito all’interno dei corsi un atelier di progettazione con il compito di orientare le ricerche più innovative verso ambiti di particolare rilevanza sociale. Ai temi di ricerca indirizzati già da anni verso l’ecocompatibilità dei processi e dei prodotti a favore di una valorizzazione delle varietà culturali, a sostegno di una maggior autonomia funzionale per disabili, si affiancano nuove ricerche che esprimono con chiarezza l’impegno sociale dell’Istituto.
Tra queste attività, risulta rilevante il lavoro svolto dall’atelier di progettazione a favore di un mercato equo e solidale e la collaborazione coordinata da Gilberto Corretti con la Fondazione Meyer finalizzata alla progettazione di spazi, strutture e giochi per la degenza ospedaliera infantile.
I corsi dell’ISIA sono sempre più orientati verso una progettazione ampliata che, oltre a configurarsi come l’enunciazione di un principio di eguaglianza, esprime una concezione più evoluta del design che interpreta il prodotto come parte di un sistema di servizi attento a bisogni sempre più diversificati e mutevoli.
Gli aspetti relativi alla valorizzazione delle molteplicità culturali, analizzati come parte di una ampia riflessione sul tema della globalizzazione. Inseritosi da anni in questo ambito di ricerca con diverse attività di progettazione coordinate soprattutto da Deganello e Hosoe, l’ISIA ha ricevuto un fondamentale contributo da François Burkhardt che ha promosso all’interno dell’istituto un vivace confronto con l’obiettivo di affrontare la dicotomia locale-globale superando semplicistici schematismi.
L’impegno verso problematiche di carattere sociale non ha fatto comunque venir meno le numerose collaborazioni tra l’istituto e imprese operanti in diversi ambiti merceologici, collaborazioni che rappresentano un carattere identitario dell’ISIA. Collaborazioni che sono state intensificate grazie soprattutto all’impegno di Andries Van Onck, Biagio Cisotti, Giorgio Berretti, Aurelio Porro, Marco Cianfanelli; e che hanno portato alla realizzazione di numerosi prodotti innovativi.
Dal 2000 è inserito nel piano di studi un corso di Interior design tenuto da Franco Raggi in cui la progettazione dello spazio è vista come prodotto di molteplici implicazioni culturali e come derivazione di un complesso sistema di relazioni antropologiche ed estetiche.
I temi di ricerca in questi anni evidenziano un crescente e marcato interesse verso il design della comunicazione. Nei corsi di Mario Lovergine, Antonio Glessi, Mirko Tattarini, Stefano Bettega, Max Pinucci, Francesco Fumelli; sono realizzati prodotti grafici e multimediali che interpretano le nuove tecnologie della comunicazione come un vero e proprio nuovo ambiente creativo dotato di specifici linguaggi e modalità di relazione.
Il decennio si è aperto con il passaggio dell’ISIA di Firenze dal comparto scuola al comparto AFAM per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Per effetto della legge 508 che riforma tutto il comparto AFAM, dall’a.a. 2004/2005, così come è avvenuto nelle università, il corso quadriennale è stato trasformato in un nuovo corso articolato su due livelli e costituito da un triennio con indirizzo Disegno industriale e un successivo biennio specialistico in Design del prodotto o in Design della comunicazione. Sono inoltre attivabili ogni anno master di primo e secondo livello, corsi di perfezionamento e dottorati di ricerca.
Nel marzo 2005 si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione presieduto da Rodrigo Rodriquez. La nuova articolazione del piano di studi consente all’ISIA di migliorare ulteriormente la propria offerta formativa rafforzando così il suo ruolo di protagonista del design italiano. Nell’a.a. 2006/2007 si è costituito all’interno dell’ISIA di Firenze il corso triennale di Moda in collaborazione con il Polimoda di Firenze con l’aggiunta in organico di nuovi professori.
Nel 2007 si è insediato Direttore dell’Istituto Stefano Maria Bettega che sostituisce nelle mansioni di dirigenza l’uscente prof. Giuseppe Furlanis divenuto Presidente del Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica CNAM-MIUR. A Bettega si devono l’introduzione della figura del tutor in ogni corso e il potenziamento dell’indirizzo di comunicazione con l’invito ad alcuni interessanti ricercatori nell’ambito dei linguaggi multimediali, tra questi Salvatore Iaconesi, ingegnere e interaction designer e Oriana Persico.