Opere d’arte del patrimonio italiano: libero utilizzo o autorizzazione da parte dei musei? Un incontro aperto in ISIA Firenze
29 Novembre 2022
Giovedì 1 dicembre 2022 alle 14.30 presso la Sala conferenze de Le Murate Idea Park, si terrà l’incontro pubblico di ISIA Firenze, “Opere d’arte del patrimonio italiano: libero utilizzo o autorizzazione da parte dei musei?”, interverranno Simone Aliprandi, avvocato, docente ISIA Firenze, divulgatore e l’architetto e GLAM specialist Marco Chemello di Wikimedia Italia. L’evento si aprirà con i saluti dell’on. Rosa Maria Di Giorgi, Presidente di ISIA Firenze e del Conservatorio Cherubini e sarà introdotto e moderato dal Direttore di ISIA Firenze, prof. Francesco Fumelli.
L’incontro pubblico rientra nelle attività didattiche del corso di Gestione dell’attività professionale tenuto dal prof. Aliprandi presso ISIA Firenze, istituto universitario fondato nel 1975 che offre corsi di diploma triennale e di laurea specialistico a nell’ambito del design del prodotto e della comunicazione. L’evento di giovedì 1 dicembre nasce da temi oltremodo attuali, considerando ad esempio la recente controversia tra la Maison Gaultier e le Gallerie degli Uffizi, sfociata poi in una causa, o la ben nota lite giudiziale che vide protagoniste la Galleria dell’Accademia di Firenze (per una riproduzione a scopo commerciale del David di Michelangelo) e che nel 2017 portò a una delle prime sentenze che vietavano l’uso commerciale di fotografie di un’opera d’arte. Tutti fatti che hanno contribuito ad alimentare il dibattito sulla questione, ulteriormente complicata peraltro dall’introduzione di nuove norme sia a livello europeo sia a livello nazionale.
Spiega l’avv. Simone Aliprandi: “Si tratta di una lezione ISIA Firenze occasionalmente aperta al pubblico perché crediamo fermamente nell’importanza del confronto con la cittadinanza su un tema che è oggi sempre più spesso oggetto di discussione sia nelle sedi dedicate, sia sulle pagine dei giornali. Le norme vigenti in materia di tutela del nostro patrimonio culturale sono davvero solide e allineate alle direttive Ue? Sorge qualche dubbio se si pensa all’articolo 108 del nostro Codice Beni Culturali, che tutela le riproduzioni anche se non mettono in pericolo l’integrità dei beni. È lo “pseudo-copyright”, come mi piace definirlo, perché pur non essendo tecnicamente un copyright, nella sostanza si comporta come tale, distorcendo il senso del pubblico dominio e restringendone la portata, per di più creando un potenziale conflitto con la nuova direttiva europea sul diritto d’autore.”.
Oltre infatti a problematiche legate a opportunità economico-strategiche, libertà di espressione e di diffusione della cultura, occorre considerare che vi è anche un potenziale conflitto tra le norme italiane e quelle europee: essendo l’Italia membro dell’Unione Europea non dovrebbe forse conformarsi ai principi dell’ordinamento sovranazionale, senza approvare norme che risultino direttamente o indirettamente in contrasto con le direttive? L’evento di giovedì 1 dicembre intende fornire approfondimenti e riflessioni su queste tematiche e altre connesse.