Apertura del nuovo Anno Accademico 2020/2021 – lettera del Direttore
5 Ottobre 2020
Quello appena trascorso è stato un anno accademico decisamente atipico. Dopo le normali attività al primo semestre l’emergenza Covid-19 ci ha portati ad affrontare problemi nuovi. Per la prima volta nella storia del nostro Istituto le lezioni in presenza sono state sospese e la sede è stata chiusa. Ma in fondo cos’è il Design se non la ricerca delle metodologie per gestire problemi e trasformarli in opportunità? Cos’è se non pensiero laterale che ci aiuta a sviluppare strategie per gestire la complessità del mondo contemporaneo?
E così ISIA Firenze ha riconvertito i suoi corsi, le diverse attività, il rapporto con i suoi studenti e i suoi docenti verso nuovi strumenti e nuove dinamiche garantendo la costanza della didattica e delle procedure già a partire dal secondo giorno di lockdown. Trovando anche il tempo ed il modo di mettere a disposizione della protezione civile il proprio know-how sulla stampa 3d, per la realizzazione di visiere ospedaliere da utilizzare in sala operatoria nelle strutture sanitarie che ne avevano maggior bisogno.
Ed è utile sottolineare come molto di quello che ci siamo trovati a gestire con modalità ed approcci nuovi alla didattica si sia alla fine rivelato anche come una opportunità che resterà (ne sono convinto) anche dopo la pandemia. Questa contingenza che ha imposto il lavoro (e la didattica) a distanza, può costituire – oltre alla tragedia umana ed economica che ha rappresentato – per la scuola anche una imperdibile opportunità di rinnovamento, da saper cogliere (come designer) per riprogettare il modo di fare formazione.
Mai come in questi mesi si è reso evidente come le persone che la compongono “sono” l’ISIA: lo sono i docenti che l’hanno tenuta in piedi (e generalmente bene) a forza di inventiva, disponibilità e mezzi personali, anche a costo di una spesso difficile ma necessaria riprogettazione dei loro corsi; lo sono gli studenti che hanno compreso e saputo muoversi all’interno di una didattica liquida, diversa dalla precedente, mantenendo una grande attenzione alla qualità dei loro studi ed elaborati, adattandosi al meglio all’uso di strumenti che da “nativi digitali” non hanno problemi a comprendere e utilizzare. Lo è lo staff di direzione e tutta l’amministrazione, catapultata in 48 ore in un nuovo modo di lavorare (e di vivere).
Almeno questa è l’esperienza che abbiamo avuto all’ISIA Firenze, facilitati (forse) dal fatto di essere una realtà universitaria che si occupa da sempre di progettazione in senso lato e che ci ha visto pronti a gestire (e perseguire da tempo) un Design per la Didattica.
Con questo spirito, con tanta speranza e convinzione ci apprestiamo ad aprire l’anno accademico 2020/21.
Ci abbiamo riflettuto, ci siamo preparati. Il nostro spirito è stato quello del “preparati al peggio e spera nel meglio” riapriremo parzialmente, controllando gli afflussi, i tempi e nel pieno rispetto di tutte le normative.
Ma riapriremo, perché la presenza ed il rapporto diretto dello studente con il docente e i colleghi di corso sono due elementi imprescindibili per la didattica ISIA basata sull’apprendimento diretto, ma anche su una didattica progettuale condivisa tra gli stessi studenti che solo una scuola con un numero di iscritti così contenuto può davvero offrire.
Ci saranno alcune nuove regole che sarete chiamati a rispettare. Ad ognuno è richiesto di agire responsabilmente per la sua parte in un disegno complessivo che (ne siamo convinti) ci aiuterà a superare anche questa difficoltà.
Francesco Fumelli
Direttore ISIA Firenze
5 ottobre 2020