L’ISIA di Firenze al Convegno sul Femminicidio a Firenze – 25 marzo 2017

Pubblicato: 21 Marzo 2017

Sabato 25 marzo 2017 si terrà presso Villa Vogel a Firenze il “Convegno sul Femminicidio. In marcia contro la violenza di genere”. La giornata si aprirà la mattina alle 9.30 con gli interventi di:

Massimiliano Piccioli, segretario cittadino PD
Cecilia Guerra, senatrice
Laura Puppato, senatrice
Sara Funaro, assessore Welfare e Sanità del Comune di Firenze
Paolo Ercolani, filosofo, Università di Urbino
Sandra Sassaroli, psichiatra-psicoterapeuta, Università S. Freud, Milano
Marinella Perroni, teologa,fondatrice coordinamento teologhe italiane
Modera: Mimma Dardano, responsabile Formazione PD Firenze

Il pomeriggio dalle 14.15 partiranno una serie di gruppi di lavoro tra i quali anche “ChiAma 1522” coordinato dal Prof. Carlo Spoldi e della prof.ssa Francesca Bianchi sul tema della comunicazione contro la violenza di genere. Il tavolo sarà anche l’occasione per presentare l’omonima campagna realizzata dagli studenti del corso di Metodologia del Progetto di Comunicazione e di Antropologia sociale dell’Isia di Firenze.

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Non è facile parlare di violenza di genere, così come non è semplice definirne i contorni, tanti sono gli aspetti che la la caratterizzano: fisici, psicologici, economici e non ultimi, culturali. Negli ultimi 5 anni 2 milioni 435.000 donne hanno subito violenza fisica o sessuale, prevalentemente da coniugi, partner, ex compagni, amici, colleghi, parenti, conoscenti. Ma l’aspetto più odioso di queste violenze, sono le sofferenze che generano; frutto del potere esercitato su coloro che si suppongono deboli o ricattabili: donne, bambini, esseri umani in difficoltà o semplicemente diversi. Questo è il tema affrontato nel corso di Metodologia del Progetto di Comunicazione del prof. Spoldi e di Antropologia della prof.ssa Bianchi, all’ISIA di Firenze; sia perché i giovani sono i primi destinatari di una cultura sociale più consapevole, sia perché questo tema e le sue implicazioni reali invadono quotidianamente la cronaca, e da qui l’urgenza di intervenire. Con questa campagna non abbiamo certo la pretesa di modificare nel breve termine comportamenti culturali sedimentati, ma per quanto possibile, portarli all’attenzione delle nuove generazioni, e, cosa più importante, informare le donne che non sono sole, che se riescono a venire allo scoperto, c’è chi è disposto ad ascoltare e aiutare.
Spesso, nel caso di campagne sociali (ci sono campagne che non lo sono?) veniamo accusati di usare argomenti provocatori. Ma il termine in sé non significa nulla, la provocazione fine a se stessa, non esiste, non è provocazione. Provocare significa “chiamare fuori” “suscitare” “venire allo scoperto”. Per provocare è necessario che ciò che si dice o si fa, abbia un fondamento, che affermi una verità sottaciuta, un tabù che fino a quel momento non è stato detto. Bene, in questo caso crediamo che provocare sia non solo importante, ma necessario. Il vero tema quindi è provocare cosa? Vogliamo Provocare Indignazione, Disgusto, Condanna, Vogliamo provocare la Coscienza e il Coraggio delle donne che ogni giorno vengono umiliate, malmenate, trattate come oggetti sessuali e uccise, di uscire allo scoperto e una reazione unanime a tutto ciò.
Cos’è più importante? Il vostro perbenismo, il vostro silenzio complice, o la verità?
L’AmoreUccide #Uccidilsilenzio #ChiAma1522